Post

Caro cliente, lo studio non calcolerà la TASI per inquilini e occupanti

Immagine
COMUNICAZIONE TASI Caro cliente , forse non lo sai, il Tuo lavoro ti porta probabilmente, e giustamente, a non prestare troppa attenzione ad alcuni dettagli fiscali, ma il caos relativo alla tassazione locale sugli immobili IMU, TASI, TARI etc., ha raggiunto ormai un punto di non ritorno. Gli adempimenti sono stati moltiplicati, con scadenze diverse da Comune a Comune, aliquote, delibere, detrazioni e casi particolari, con combinazioni che raggiungono la cifra di 200.000 possibili variabili. Il nostro studio ha finora cercato di reggere l’urto, ma è ora di dire basta. Alcuni comuni (es: Senigallia) hanno stabilito che la TASI (Tassa sui Servizi Indivisibili), va pagata anche dagli occupanti non proprietari (conduttori o utilizzatori), in relazione ad unità immobiliari sia ad uso abitativo che ad uso commerciale, con un meccanismo di calcolo basato su dati ed informazioni che lo studio non conosce quasi mai e che neanche Tu spesso conosci (dati catastali,

Monti-Letta-Renzi, il fisco impazzito procede il suo cammino. Non mi diverto più.

Mentre tutti sono anestetizzati dalle vicende del nostro Governo mi piace ricordare, per deformazione professionale, che la settimana che si sta concludendo ha prodotto due situazioni sintomatiche (vere perle) del sistema fiscale italiano. La prima, introdotta in realtà da una legge di fine 2013, istituisce, dal 01/02/2014, la presunzione di imponibilità sui bonifici esteri che entrano (in Italia) su c/c di persone fisiche obbligando l'intermediario  italiano ad operare una ritenuta d'acconto del 20% sul flusso in entrata, salvo apposita autocertificazione del contribuente che deve attestare la natura non reddituale ti tali flussi. Il provvedimento è datato 18/12/2013 e lo trovate  qui   (da pag. 5) e si inserisce nella revisione del monitoraggio degli investimenti detenuti all'estero da residenti italiani attraverso il quadro RW del modello Unico. Come consuetudine si scrive la norma (che personalmente non condivido) e non si pensa agli effetti operativi della stes

Aggiungi un POS a tavola che c'è un amico in più!

La vicenda POS non meriterebbe, dal mio punto di vista, neppure la perdita di 5 minuti. Lascio pertanto da parte le considerazioni sulla inutilità e sui secondi fini occulti, ma non troppo (alla faccia della tutela del consumatore e degli esercenti sbandierate nel commento al Decreto). Mi limito solo a dare l'informativa, così come riportata nelle norme (e negli emendamenti). A tutt'oggi pare, sottolineo pare, che l'installazione del POS con obbligo di utilizzarlo per le trasanzioni superiori a 30 euro ( SOLO SU RICHIESTA DEL CLIENTE CONSUMATORE PRIVATO ), decorra dal 01/7/2014 (ma tenete d'occhio l'argomento perchè a Giugno ne riparleremo).  L'obbligo sussiste solo per i soggetti che hanno fatturato, nell'anno precedente e nell'anno in corso (?! sfera di cristallo) un importo superiore a 200 mila Euro. Leggetevi i provvedimenti e fatevi due risate (amare). Il decreto che favorisce i consumatori lo trovate qui . Il comunicato del rinvio fino al 30

LA PROBABILITA' DI ABOLIRE LA FOLLIA?

Scrivo di getto questo post, dopo che il mio studio ha eseguito un primo invio di modelli F24 telematici per conto dei clienti in scadenza Lunedì 2/12/2013. Le vicende fiscali (ma non solo quelle) delle ultime settimane hanno toccato il fondo con questo comunicato del Governo del 27/11/2013. In poche righe sono raccolte le ingiustizie, le vessazioni, le incertezze, le incompetenze, le illusioni, le speranze e soprattutto (almeno per me) il FALLIMENTO totale. Il rapporto con il cittadino-contribuente è ormai definitivamente compromesso. Si alzano importi degli acconti in corso d'anno (e pure le aliquote, in alcuni casi) in palese violazione dello Statuto del Contribuente ormai carta straccia, si dispongono proroghe ad un paio di giorni dalla scadenza, senza provvedimenti ufficiali, con un banale comunicato stampa peraltro neppure ben dettagliato. La ciliegina sulla torta è poi rappresentata dalla questione IMU: dopo mesi di tira e molla, abolizione o non abolizione finalmente i

Irap e medici di famiglia: la segretaria non crea autonoma organizzazione

La sentenza della sesta sezione civile della Corte di Cassazione n. 22020/2013 depositata in data 25/09/2013 ha il pregio di essere la prima che cerca di porre dei paletti all’ormai infinita questione dell’ assoggettabilità a Irap del reddito di lavoro autonomo in caso di presenza di personale dipendente . La questione riguardava in particolare un medico di famiglia convenzionato con il SSN con presenza di segretaria. Contina a leggere su mysolutionpost.it

TE C'HANNO MAI MANNATO .... Note su CEDOLARE SECCA

Leggo in mattinata   (vedi)  di ulteriore caos sulla cedolare secca. Nulla di nuovo sul fronte occidentale. I nostri legislatori e gli interpreti (Agenzia Entrate) sono ormai noti per riuscire a creare caos e confusione anche su situazioni semplici; la cedolare secca ne è solo un esempio. Ricordiamo che la cedolare secca altro non è che una banale tassazione "flat" (tassa piatta) cioè ad aliquota unica che si può applicare, a richiesta dei proprietari, sui contratti di locazione ad uso abitativo. Si trattava pertanto esclusivamente di disciplinare le modalità di versamento e di opzione. Se provate a leggere le circolari e risoluzioni dell'Agenzia Entrate  (qui)  rischiate di prendervi un esaurimento nervoso, per infine giungere alla conclusione di non avere capito come fare. Dal mio piccolo punto di vista di operatore avrei così disposto: Per i nuovi contratti l'opzione si esercita direttamente all'atto di registrazione (e la norma è già così e fin

ECCO PERCHE' IL REDDITEST NON VERRA' UTILIZZATO

Dopo poche ore dalla messa in circolo del nuovo programma redditest da parte dell'Agenzia delle Entrate e dopo le prime simulazioni sono giunto alla conclusione che  non utilizzerò il redditest per nessuno dei miei clienti salvo in caso di verifiche in corso. Ecco perché. Dal lato del software il programma non ha una bella grafica, è di facile compilazione anche se dispersivo e l'ordine visivo con cui sono indicati i campi da compilare non è lineare non essendo gli stessi incolonnati. Punto dolente, soprattutto per me che devo gestire simulazioni, ma anche per il contribuente che lo volesse utilizzare come strumento di orientamento, pare che il reddito dichiarato, una volta inserito, (al pari dei campi previsti nella sezione nucleo familiare) non possa più venire modificato, pertanto se volete cercare di capire quale dovrebbe essere il reddito che calcola il software entrate in una mission impossibile poichè dovreste aprire un'altra simulazione, reinserire un re

Redditest ... la scoperta dell'acqua calda?

Scrivo a poche ore dal rilascio del software redditest, atteso da tutti come lo strumento che risolverà buona parte dei problemi di gettito dell'erario, individuando i contribuenti cattivi (semaforo rosso) ed invitandoli a dichiarare di più (compliance). Se da un lato il software non sarà un redditometro vero e proprio, non avendo la patente giuridica di strumento accertativo, dall'altro lo "sport" praticato nelle prossime settimane dagli italiani sarà sicuramente quello di verificare se si è congrui o meno. A meno di invenzioni statistiche mirabolanti, (?!) c'è il rischio di vedere trasformate cento euro di spese in mille di reddito (e allora si ricadrà in tutti i vizi ed orrori del vecchio redditometro). Se non sarà così (me lo auguro) il nuovo redditest non farà altro che sommare tutte le spese che il contribuente ci ficcherà dentro confrontandole con il reddito dichiarato. Tutto qui. E allora? A cosa serve? Di fatto a nulla. Per fare questo conteggio baste

Formazione obbligatoria professionisti: i costi si deducono al 50%

In occasione della pubblicazione della circolare 25/E del 20/9/2012 l'Agenzia delle Entrate ha perso un'occasione per interpretare in maniera "pro-contribuente" l’articolo 54, comma 5, del D.P.R. 22 dicembre 1986, n.917 (TUIR), relativo alle spese di aggiornamento professionale sostenute da professionisti il quale dispone che “[…] le spese di partecipazione a convegni, congressi e simili o a corsi di aggiornamento professionale, incluse quelle di viaggio e soggiorno, sono deducibili nella misura del 50 per cento del loro ammontare”. Stante l'obbligatorietà di tale formazione continua permanente sembrava infatti illogico non consentire la deducibilità totale di tali spese (almeno per quelle di mera iscrizione al corso). Invece l'Agenzia, trincerandosi dietro una mera interpretazione letterale dell'art. 54,  ha escluso la possiblità di detrarre al 100% tali spese. In conclusione: formazione obbligatoria, obbligatorio il pagamento, inerenza totale della s

Pressione fiscale al 95%. Volete aumentarla ancora un pochino?

Sto osservando i carichi fiscali di alcune srl su bilanci al 31.12.2011. Tra Ires e Irap si oscilla dal 75 al 95% dell'utile civilistico. Come può uno Stato civile tollerare tale situazione e considerarla rispettosa del principio di capacità contributiva previsto dalla Costituzione? Come possono gli imprenditori continuare a sopportare tutto questo? Non riesco a capacitarmene.  Una pressione fiscale diretta del 95% scoraggia qualsiasi investitore e toglie risorse altrimenti da destinare ad investimenti e sviluppo, invogliando l'imprenditore stesso a cercare "tutte" le soluzioni possibili per abbassarla. La riduzione di questo incivile "esproprio"  dovrebbe essere tra i primi doveri di uno Stato serio.

E' ora di dire basta

E' ormai troppo tempo che le cose non vanno più come dovrebbero andare. Mi riferisco, naturalmente a ciò che osservo svolgendo il mio lavoro di Dottore Commercialista. Le norme sempre più indecifrabili, le semplificazioni di facciata che in realtà aggravano ulteriormente il quadro, la morsa fiscale sempre più stringente e sempre più basata sul nulla stanno rendendo la mia professione una via crucis piena di trappole. Incastrati tra il fisco che pensa sia lecito trattarci come dipendenti o sguatteri e il cliente che non si rende conto dei salti mortali che dobbiamo fare per evitare di fargli commettere errori. Questo blog vuole essere un diario delle cose che non funzionano, cercando di evidenziare le assurdità di alcune parti del sistema e di suggerire o provare a ragionare su come potrebbero essere impostate diversamente; vuole essere però anche un segnalatore delle situazioni normali e che funzionano, perchè la speranza non va naturalmente mai annientata e dai comportamenti valid