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Formazione obbligatoria professionisti: i costi si deducono al 50%

In occasione della pubblicazione della circolare 25/E del 20/9/2012 l'Agenzia delle Entrate ha perso un'occasione per interpretare in maniera "pro-contribuente" l’articolo 54, comma 5, del D.P.R. 22 dicembre 1986, n.917 (TUIR), relativo alle spese di aggiornamento professionale sostenute da professionisti il quale dispone che “[…] le spese di partecipazione a convegni, congressi e simili o a corsi di aggiornamento professionale, incluse quelle di viaggio e soggiorno, sono deducibili nella misura del 50 per cento del loro ammontare”. Stante l'obbligatorietà di tale formazione continua permanente sembrava infatti illogico non consentire la deducibilità totale di tali spese (almeno per quelle di mera iscrizione al corso). Invece l'Agenzia, trincerandosi dietro una mera interpretazione letterale dell'art. 54,  ha escluso la possiblità di detrarre al 100% tali spese. In conclusione: formazione obbligatoria, obbligatorio il pagamento, inerenza totale della s

Pressione fiscale al 95%. Volete aumentarla ancora un pochino?

Sto osservando i carichi fiscali di alcune srl su bilanci al 31.12.2011. Tra Ires e Irap si oscilla dal 75 al 95% dell'utile civilistico. Come può uno Stato civile tollerare tale situazione e considerarla rispettosa del principio di capacità contributiva previsto dalla Costituzione? Come possono gli imprenditori continuare a sopportare tutto questo? Non riesco a capacitarmene.  Una pressione fiscale diretta del 95% scoraggia qualsiasi investitore e toglie risorse altrimenti da destinare ad investimenti e sviluppo, invogliando l'imprenditore stesso a cercare "tutte" le soluzioni possibili per abbassarla. La riduzione di questo incivile "esproprio"  dovrebbe essere tra i primi doveri di uno Stato serio.

E' ora di dire basta

E' ormai troppo tempo che le cose non vanno più come dovrebbero andare. Mi riferisco, naturalmente a ciò che osservo svolgendo il mio lavoro di Dottore Commercialista. Le norme sempre più indecifrabili, le semplificazioni di facciata che in realtà aggravano ulteriormente il quadro, la morsa fiscale sempre più stringente e sempre più basata sul nulla stanno rendendo la mia professione una via crucis piena di trappole. Incastrati tra il fisco che pensa sia lecito trattarci come dipendenti o sguatteri e il cliente che non si rende conto dei salti mortali che dobbiamo fare per evitare di fargli commettere errori. Questo blog vuole essere un diario delle cose che non funzionano, cercando di evidenziare le assurdità di alcune parti del sistema e di suggerire o provare a ragionare su come potrebbero essere impostate diversamente; vuole essere però anche un segnalatore delle situazioni normali e che funzionano, perchè la speranza non va naturalmente mai annientata e dai comportamenti valid